Il ministro dei consumatori, Alberto Garzón, ha dichiarato in un’intervista le sue intenzioni in merito a nuove misure che interessano direttamente l’industria del gioco.
Più tasse per il settore dei giochi in Spagna
Il cameriere intende aumentare le tasse e cerca una formula per focalizzare il gioco a livello nazionale, in cui le autonomie giocano un ruolo meno rilevante.
In ogni caso, ha chiarito che in questo momento non ci sono proposte concrete sul tavolo. Questa dichiarazione di intenti arriva pochi giorni dopo il documento chiamato “Azioni di risposta coordinata per il controllo della trasmissione”, in cui l’attività di gioco è limitata.
L’azione in modo più specifico si concentrerebbe sull’aumento del tasso di gestione amministrativa del gioco e sull’aumento delle tasse.
Il settore del gioco, fonte di reddito e occupazione
Queste intenzioni potrebbero mette in pericolo un settore che rappresenta lo 0,8% del PIL spagnolo e da cui dipendono 85.000 posti di lavoro diretti e 175.000 indiretti. Inoltre, Mikel Arana, il capo del DGOJ, ha già affermato che in Spagna non ci sono problemi con il gioco, al di là di casi isolati che in nessun caso rappresentano un problema generale.
Posizione nazionale a scapito delle autonomie
Garzón ha anche commentato che sono stati avviati colloqui con le comunità autonome per fissare limiti di tempo, poiché il ministro ritiene un errore che ci siano differenze.
A Garzón sono stati richiesti dati specifici per giustificare la sua posizione e senza di essi ha semplicemente detto che i dati di solito arrivano più tardi e che al momento non ha nulla.
Non ci sono dati per supportare questa posizione
Senza dati da seguire, Garzón ha sostenuto in base alle proprie opinioni, ad esempio che i bookmaker sono un punto di intrattenimento per i giovani.
Ancora Garzón ha fatto ricorso al confronto che ci sono più bookmaker che parchi o aree verdi, e sostiene che con quei soldi delle tasse pagate dai bookmaker si creano i parchi. Questo punto di vista è stato criticato dall’industria del gioco come banale e con un certo approccio infantile, inappropriato per un ministro.
Garzón ha indicato che le comunità autonome come Madrid o l’Andalusia stanno affrontando la questione, ma a causa della loro ideologia vogliono un’opzione molto più libera e meno restrittiva.
I comuni di Cadice e Malaga cercano di limitare l’orario di apertura di questi negozi, ma la Junta de Andalucía pone degli ostacoli. Su questo aspetto nasce un dibattito intorno al potere delle autonomie.
I bookmaker non sono al centro della trasmissione
Parte di questa situazione è dovuta al documento sanitario che, in linea di principio, mira a fermare la situazione nel mondo per più di un anno. Succede che se i bar, molto più popolati e frequentati dei bookmaker, non fossero un problema di incidenza, molto meno sono le sedi di gioco con molta meno clientela, più standard e una totale predisposizione a rispettare la legge che se ne farà carico.