Nuova svolta nella battaglia intrapresa dal Ministero dei Consumatori da quando ha promosso l’ormai celebre Regio decreto sulle comunicazioni commerciali del gioco.
Ha fatto appello al regio decreto che regola la pubblicità dei giochi
La National Football League ha fatto ricorso al regio decreto 958/2020, del 3 novembre, al quale il ministro dei consumatori, Eduardo Garzón, tramite il suo account Twitter, ha risposto che ce l’hanno davanti.
Il punto che sta dando di più per parlare del citato decreto è quello vieta ai club di visualizzare annunci di scommesse sportive sui loro kit o sui cartelloni degli stadi.
Succede che con questo divieto i club smettono di ricevere grosse entrate che poi sono loro utili, ed è per questo che ha causato così tanti disagi.
Da parte sua, Garzón si rammarica della posizione, poiché crede che i club stiano mettendo i loro interessi economici prima di proteggere milioni di giovani da un problema.
Anche se questa espressione potrebbe essere esagerata in quanto non ci sono milioni di giovani spagnoli con problemi La Spagna è uno dei paesi con il tasso di gioco più basso e gli spagnoli non hanno la percezione che ci sia un problema in questa faccenda.
La prossima Lega inizierebbe con la nuova legge
Dall’entrata in vigore del regio decreto, il Ministero dei consumatori ha stabilito un periodo di transizione per ogni punto, in modo che gli operatori del gioco d’azzardo ei loro partner commerciali possano prepararsi per la nuova legge.
Specifica, la pubblicità attraverso i club sportivi come canali sarà bandita dal 1 ° settembre. Questo punto è stato allungato molto più della restrizione alla radio o alla televisione, perché avrebbe causato gravi danni ai club che hanno mantenuto i loro contratti con gli operatori di gioco e senza aver chiuso un sostituto potrebbe addirittura andare in bancarotta.
Gravi multe per gli operatori non conformi
Il mancato rispetto del regio decreto comporta sanzioni gravissime per gli operatori, con sanzioni che vanno da € 100.000 a € 1.000.000, oltre alla sospensione dell’attività per un periodo di tempo non superiore a 6 mesi.
L’applicazione del regio decreto è stata molto oggetto di dibattito poiché, sebbene i sostenitori del governo lo abbiano applaudito fin dall’inizio, si sono anche sentite molte voci contro di lui sostenendo che danneggia gli inserzionisti, i lavoratori della rete oi media tra gli altri, oltre ai club, in un momento in cui la crisi del lavoro in Spagna è in procinto essendo il più complicato in Europa.